Riso, lievito e vergini giapponesi

Cos’è il sake – vodka o vino di riso?

Per la maggior parte degli occidentali, resta una bevanda stravagante, strana e incomprensibile.

Ma il sake non è quello che si pensa. In Giappone chiamano in questo modo qualsiasi alcolico. E la bevanda a base di riso è correttamente chiamata “nihonshu”. Se trovi questa parola da qualche parte nel menu, puoi esser certo che questo locale ne sappia molto sulla cucina giapponese!

Il Nihonshu non è vodka o un vino. Fa soli 15 gradi e la tecnica di produzione non ha nulla a che fare né con la vodka né con il vino.

Per la prima volta si preoccuparono di preparare una bevanda di riso, come spesso è accaduto, monaci giapponesi. E lo chiamarono “kuchikamizake”. Questa parola impronunciabile, che non ha analoghi in altre lingue, si riferisce alla masticazione del riso aggiungendo saliva. gli antenati dei samurai sputavano la disgustosa e assolutamente antigienica sostanza in contenitori speciali, dove il liquido risultante fermentava e guadagnava gradi alcolici.

Dicono che perché la produzione di questo alcolico non sembrasse del tutto ributtante, si affidava la masticazione del riso a belle ragazze vergini! (Interessante modo di pensare…)

La produzione moderna di sake-nihonshu differisce del tutto da questa manipolazione orale dei monaci giapponesi. La saliva è stata sostituita da una speciale muffa chiamata koji, e belle ragazze vergini che accettino di masticare riso tutto il giorno, non pensarci nemmeno)))

Come si beve nel modo giusto? Dici che bisogna riscaldarlo? Assolutamente no! Sappi che i veri samurai bevono solo sake di qualità, raffreddato fino a una certa temperatura. Riscaldato si beve solo il sake da tavola a buon mercato (cioè il 75% di tutta la produzione mondiale).

Oggi, nei bar negli Stati Uniti e in Europa, va di moda preparare cocktail a base di sake. Si abbina bene con rum, mandorle, miele, succo di lime, verdure piccanti, agrumi. Si può provare a mescolare con vodka, bourbon e liquori vari.

A proposito, abbiamo un nuovo bar a Moscasu Restodar, dove si possono anche provare cocktail del genere.

“Tebura: Sika” ha aperto nonostante tutti i problemi del momento, nel giugno di quest’anno ed è assolutamente da visitare per i veri intenditori delle tradizioni culinarie nipponiche!

Ricetta del cocktail a base di sake «Thai Me Up Thai Me Down»:

Avrai bisogno di:

45 ml di vodka (o gin, quello che preferisci);

45 ml di sake con un’infusione di basilico tailandese (il basilico tailandese ha un aroma di anice e più piccante del solito basilico nostrano);

30 ml di succo di lime;

30 ml di sciroppo di zucchero infuso con foglie di lime kaffir;

un paio di gocce di bitter agli agrumi ( sarebbe ideale se trovassi del bitter allo Yuzu);

fiori per decorare il cocktail.

Versa tutto in uno shaker con una piccola quantità di ghiaccio (troppo ghiaccio darà un effetto diluizione, che “ucciderà” l’aroma e il gusto della bevanda), agita accuratamente per 15-20 secondi e versa attraverso un colino nel tuo bicchiere preferito. Può essere sia un highball che un old fashioned. Decora con i fiori.

Kampai!!!

 

 

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